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al testo di Giorgio Mancinelli
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Burattini che passione!
(La tradizione va in scena a cura di Lucia Brighenti – articolo apparso su La Gazzetta di Parma di Martedì 17 Luglio 2012, cortesemente suggerito da Corrado Ferretti). A Parma torna il Festival Internazionale dei Burattini, undici spettacoli suddivisi tra Teatro al Parco, Teatro Pergola ‘Corale Verdi’, Castello dei Burattini, Comune di Parma e il sostegno della Gazzetta di Parma: una maratona di tre giorni a partire da Giovedì 19 a Sabato 21 Luglio, ingresso gratuito a tutti gli eventi, adatto a tutte le età. Info: castellodeiburattini@comune.parma.it - tel.0521.031631. La carta, il legno, la stoffa, i materiali più semplici prendono vita per raccontare storie e sogni in quello che è il ‘teatro di figura’: “Un modo per riunire tre generazioni: bambini. genitori e nonni che potranno gustare assieme gli spettacoli” – ha detto Andrea Rinaldi, presidente della Corale Verdi, aprendo la conferenza stampa del Festival, ideato, molti anni fa, da Giorgio Belledi e da Luciano Ferrari, e che si rivolge a tutti. Soprattutto, aiutando i più piccini a superare il timore per i grotteschi volti dei burattini e incantando i più grandi. “Questo evento ha tutto il mio affetto di utente – ha affermato il sindaco Federico Pizzarotti – perché ho spesso partecipato come spettatore e la famiglia Ferrari ha dato lustro per tanti anni al nostro tessuto culturale”. Tante le tecniche proposte, dalle ‘guarattelle’ napoletane, alle figure create con la carta dall’artista sloveno Papelito. “Il Festival riassume tutto quanto si può vedere nel teatro di animazione” – ha osservato Daniela Ferrari, rappresentante della storica famiglia di burattinai parmigiani. “Noi porteremo un pezzo tipico dei Ferrari: ‘Un morto da vendere’, ispirato a un soggetto scritto dal Ruzante nel ‘500 e riadattato in collaborazione con Dario Fo”. Tante le curiosità segnalate da Cesare Bertozzi del Castello dei Burattini-Museo Giordano Ferrari: le ‘Forbicerie’ di Papelito, che crea e anima personaggi di carta davanti agli occhi degli spettatori; le ‘Marionette da polso’ di Coppelia Theatre, mosse grazie a un complesso meccanismo di fili, nella versione inconsueta della favola di ‘Cenerentola’, con pupazzi a dimensioni umane animati a vista. Agli spettacoli si uniranno alcuni laboratori, tra cui quello del Laboratorio Creativo Zazì, per avvicinare i più piccini al ‘teatro di figura’, onde, in futuro, trovare il modo per valorizzare sempre più questa iniziativa, patrimonio culturale, e non solo, della grande storia che tutti insieme andiamo costruendo, affinché nulla del nostro retaggio ‘umano’ e ‘cittadino’ vada perduto. |
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